La sera di Santo Stefano a Stara Fuzina e Studor urla gioiose e il suono di una fisarmonica scaldano e riempiono di allegria l’atmosfera ovattata dalla neve. E la sera di Capodanno gli abitanti dei pittoreschi villaggi dell’Alta Valle di Bohinj danno ancora il benvenuto alle maschere del nuovo anno, le tradizionali “Otepovci“. Siamo nel cuore delle Alpi Giulie, non lontano da Bled, l’altra Perla delle alpi slovena, in luoghi da fiaba dove l’inverno rende i paesaggi ancora più magici e le cime delle montagne sembrano attrarre con la melodia delle loro leggende.
Buoni auspici per il nuovo anno
Le caratteristiche pellicce ricordano le maschere tipiche di Carnevale e i famosi kurenti, kaufarji e skoromati, le tradizionali maschere slovene. Gli Otepovci di Bohinj irrompono con la loro carica di energia per augurare a tutti quelli che incontrano gioia, felicità, fecondità e salute per l’anno in arrivo. Non sono terrificanti come i Krampus che in altre regioni delle Alpi hanno il compito di spaventare l’inverno, ma si distinguono per loro allegria e la loro contagiosa simpatia.
Maschere delle tradizione
Una volta queste maschere erano indossate dai ragazzi che si preparavano ad andare a militare, che venivano generalmente ricompensati dagli abitanti delle case a cui andavano a far visita. Questo rituale oggi è un pò diverso, in quanto il servizio militare in Slovenia non è più obbligatorio. Il gruppo di maschere include generalmente la cosidetta “baba” (donna) e il “voča” (uomo, padre), il “fehtar” (mendicante) che raccoglie i soldi e il “metlar” (scopaio) che con la scopa pulisce la casa dalle cose cattive e si intrattiene a giocare con i bambini. I gruppi di maschere più numerosi includono anche la “mat” (madre), “ta mlada dva” (i due giovani), il cacciatore, lo spazzacamino e l’anno nuovo.
Musica, scherzi e divertimento
Solo una persona non indossa la maschera, il suonatore di fisarmonica, che accompagna la voglia di danzare di tutto il gruppo. Quando si avvicinano alle case, gli Otepovci di Bohinj si fanno sentire con grida, canti e musica. I bambini aspettano con ansia il loro arrivo, mentre gli adulti offrono alle maschere le loro migliori salsicce e le grappe fatte in casa. Anche perché non accoglierli generosamente può essere rischioso: si dice infatti che una volta un contadino che rifiutò gli Otepovci, si ritrovò la propria carrozza sul tetto della cascina.
Insieme in allegria nella Perla di Bohinj
In passato gli Otepovci utilizzavano alcune maschere per prendere in giro le persone non troppo benvolute in paese. Oggi lo spirito goliardico e la voglia di stare insieme sono gli elementi caratterizzanti dell’Otepanje, un evento che unisce gli abitanti dell’alta valle di Bohinj ai turisti che decidono di trascorrere le feste in questa Perla delle Alpi, paradiso della natura nel Parco Nazionale del Triglav.