E se la carbonara cimbra fosse più buona di quella tradizionale? Ma attenzione, qual è la vera carbonara? Al riguardo esistono varie tesi.
La prima: durante la seconda guerra mondiale i soldati americani giunti in Italia – combinando gli ingredienti a loro più familiari che riuscivano a reperire, e cioè uova, pancetta e spaghetti – diedero l’idea ai cuochi italiani per la ricetta vera e propria che si svilupperà compiutamente solo negli anni Cinquanta.
Secondo un’altra ipotesi, il piatto sarebbe stato “inventato” dai carbonai (carbonari in romanesco) nel territorio dell’Aquilano, i quali lo preparavano usando ingredienti di facile reperibilità e conservazione. Infatti dovevano sorvegliare la carbonaia per lungo tempo e quindi era importante avere con sé i viveri necessari.
Non esiste quindi la vera carbonara. Esistono tante carbonare, ma tutte con i medesimi ingredienti. E quella dell’Alpe Cimbra sembrerebbe davvero molto buona. Per assaggiarne una speciale vi consigliamo di andare alla baita Millegrobbe che si trova in un’oasi naturale tra gli Altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna. Prati e foreste sono la sua cornice. D’estate e d’inverno, che i pascoli siano verdi o innevati, si respira il calore di un’osteria tipica trentina con una cucina gourmet e tante proposte per la vacanza attiva.
Il locale è caratteristico, ricavato all’interno di un’antica malga dove si produceva il Vezzena con il latte delle mucche che tutt’oggi pascolano proprio davanti al solarium, mentre gli ospiti possono gustare i piatti del menù che fa della genuinità il suo punto di forza.
Ed è proprio qui, a 1400 metri di altitudine, che si può apprezzare una buona carbonara fatta come Dio comanda. Massimo Osele, chef e titolare del locale, prima unisce le uova al formaggio. Poi fa saltare il guanciale tagliato sottile (ma qui si usa anche lo speck) per unirlo agli spaghetti cotti molto al dente che vengono portati a cottura ottimale in padella
Buon appetito!