Sulla tavola dell’Alpe Cimbra a Natale non mancano mai i sapori della tradizione, e quindi i piatti che facevano le nonne e che sono passati di generazione in generazione fino ai nostri giorni. Piatti semplici e poveri che hanno avuto origine dalle coltivazioni più diffuse (mele e grano in primis) ma che trovano compiuta realizzazione nella saggezza: quella del non buttare via nulla, soprattutto il pane, elemento primario dell’alimentazione povera. Ed ecco che le ricette della nonna diventano piatti oggi sempre più apprezzati e richiesti.
Sull’alpe Cimbra i sapori tradizionali sono dati dai buoni formaggi, da un ottimo speck che non a nulla da invidiare a quello altoatesino, e poi miele, uova, carni casalinghe, patate, e le citate mele. Piatti semplici ma che danno energia, del resto in inverno con la neve e le temperature sotto lo zero le calorie diventano necessarie.
Il posto d’onore sulla tavola delle feste spetta ai canederli: un vero must delle tavole trentine per festeggiare il pranzo di Natale. Queste palle a base di pane raffermo – rigorosamente bianco – sono impastate con uova e latte. Al composto, sempre aggiustato con qualche cucchiaio di farina, si aggiungono speck e formaggio locale e un po di erba cipollina. Poi vengono cotti nel brodo oppure saltati con burro fuso. Nelle versioni più elaborate possono essere arricchiti da rape rosse, spinaci o altri ingredienti a piacere. Sono il piatto per eccellenza della tradizione contadina e bisogna cuocerli nel buon brodo di carne magra. Il Bollito dell’Alpe è invece più grasso ed è il secondo per eccellenza della tradizione locale: crauti, costine affumicate, cotechino, pancetta affumicata bollita, il tutto accompagnato dalla polenta di farina gialla o dalle patate arrosto.
Secondo la tradizione, sulla tavola delle feste possiamo trovare anche lo spezzatino di capriolo o il gulash di manzo con patate, sempre accompagnati dalla polenta che ben si sposa con i sughi di queste pietanze. Il contorno prediletto sono le patate saltate con la cipolla e lo speck. Il tutto di solito è bagnato dai vini trentini : Teroldego, Marzemino e Muller Turgau.
E poi il dolce: lo Zelten è il dolce tipico natalizio del Trentino Alto Adige. Della prima ricetta si ha traccia già nel 1700 e si sa che il nome deriva dal termine tedesco “selten” che significa “raramente”. Infatti lo Zelten si prepara una volta all’anno, esclusivamente per Natale. Ogni famiglia conserva gelosamente la propria ricetta di questo pane speciale che si prepara durante i giorni dell’Avvento per poi mangiarlo durante il Natale. Lo Zelten trentino assomiglia a una torta morbida e questa è la principale differenza rispetto allo Zelten dell’Alto Adige. La preparazione non è difficile e la ricetta molto “ricca”.
A rendere tutto ancora più speciale c’è il camino acceso e scoppiettante, oppure la Olle calda che riscalda la Stube. Se poi (come quest’anno) scende anche tanta neve, l’atmosfera del Natale sull’Alpe è ancora più magica.
Zelten trentino (ricetta)
Vi servirà tanta frutta secca: fichi, noci, uvetta, pinoli, mandorle, nocciole e anche ciliegie candite. E un grembiule. Pronti? Via!
Ingredienti
– 250 g di farina
– 200 g di fichi secchi
– 100 g di zucchero
– 100 g di burro
– 100 g di noci
– 50 g di uvetta
– 50 g di pinoli
– 50 g di mandorle
– 50 g di nocciole
– 3 di uova
– 1 bicchiere d’acqua
– 1 bustina di lievito in polvere per dolci
– per decorare: mandorle sgusciate, pinoli e ciliege candite
Preparazione
Tritare grossolanamente la frutta secca e i fichi secchi e, a parte, sciogliere il burro e farlo raffreddare. Dividere i tuorli dagli albumi e montare gli albumi a neve fermissima. Mettere in una ciotola i tuorli delle uova e lo zucchero e montarli per 5 minuti. Aggiungere il burro fuso e continuare a montare per 5 minuti. Aggiungere la farina setacciata al resto dell’impasto insieme a un bicchiere d’acqua e mescolare fino ad amalgamare bene il tutto.
Unire anche gli albumi montati a neve e mescolare dal basso verso l’alto in modo da non smontare il composto. Unire ora anche il lievito in polvere e farlo assorbire dall’impasto. A questo punto unire tutta la frutta secca e l’uvetta e mescolare al composto. Versare l’impasto in una tortiera imburrata e livellare la superficie. Decorare la superficie dello zelten trentino con mandorle, pinoli, ciliegie candite. Cuocere in forno preriscaldato ventilato a 180° per 1 ora circa e poi sfornare lasciandolo raffreddare completamente prima di servire. Lo Zelten trentino si conserva morbido per 10 giorni coperto da pellicola trasparente.
Esistono anche varianti: potete aggiungere un bicchierino di rum o ammollare l’uvetta in acqua tiepida prima di utilizzarla (strizzatela bene), o anche aumentare la dose di noci e fichi o eliminare mandorle e nocciole in caso di intolleranza alimentare.