miniere ridanna valle isarco

Racines: un viaggio indimenticabile tra miniere e cascate

Avventurarsi per i meandri della Terra non era mai stato così emozionante. Dopo quelle di Cogne, anche le miniere Ridanna-Monteneve sono pronte a mostrarci il mondo sotterraneo in una maniera nuova. Ma Racines non è solo miniere. Qui infatti la natura è affascinante ed offre paesaggi perfetti, cime suggestive e cascate mozzafiato, da scoprire con un’escursione in alta quota.

Un minatore di 200 anni fa non ci crederebbe. Nemmeno a vederlo. A 150 metri sottoterra, nelle gallerie dove ha faticato una vita, oggi si trova un posto accogliente in cui non risuonano più i colpi del piccone o il cigolio del carrello. Un luogo incredibile, dove l’illuminazione calcolata in ogni dettaglio e la piacevole musica di sottofondo creano un’atmosfera unica e spettacolare.  Ma Racines è anche per coloro che non amano i luoghi chiusi. Fuori dalle miniere infatti, la natura è così bella che vale la pena di abbandonarsi alla tentazione di una bella escursione.

Le miniere Ridanna-Monteneve tra presente e passato

miniere di ridanna monteneve

Dopo il viaggio nella storia delle miniere di Cogne, è arrivato il momento di scoprire cosa succede all’interno e all’esterno di quelle che oggi sono tra le miniere più attraenti d’Europa. Stiamo parlando delle miniere di Ridanna-Monteneve, a Racines, in Valle Isarco.

Qui, dove per circa 800 anni sono stati estratti argento, piombo e zinco, adesso risuona una musica che a ritmo di jazz ispira i balli delle persone presenti. La scusa della musica come intrattenimento è certamente squisita. Ma è anche un ottimo modo per invitare i visitatori a scoprire da vicino l’immenso patrimonio culturale e storico delle gallerie e delle sale di queste antiche e suggestive miniere. Un esempio è la sala dove si svolge questo spettacolo: qui infatti sono ancora presenti i carrelli utilizzati dai minatori, antica testimonianza del passato.

Un patrimonio prezioso ritrovabile in parte anche all’interno del Museo minerario di Ridanna. Questo museo, nel suo genere uno dei più importanti d’Europa, mantiene vivo ancora oggi il ricordo dei sacrifici dei minatori che qui hanno speso le loro vite. Un ricordo reso ancora più chiaro grazie al recupero dell’archeologia industriale del luogo.

Ma i modi per avventurarsi nel passato di questi incredibili miniere non sono finiti. Infatti, all’interno del complesso è addirittura possibile partire in escursione. Si tratta di tre percorsi organizzati su vari livelli e suddivisi in base alla difficoltà. Alcuni di queste sono accessibili anche a disabili e bambini. La durate delle escursioni varia dalle tre alle sette ore e i percorsi più lunghi prevedono dei tratti da percorrere a bordo del suggestivo trenino dei minatori.

Una magica escursione ad alta quota fuori dalle miniere

 

Escursioni nella perla alpina di Racines, Valle Isarco

Racines è davvero per tutti. Anche per quelli che non amano sentirsi al chiuso. Soprattutto a loro infatti, la valle offre una splendida varietà di escursioni all’aperto che rispecchiano in pieno la filosofia delle Perle Alpine. Si tratta di percorsi meravigliosi dove l’aria pura della natura e i paesaggi circostanti risvegliano forti il desiderio di libertà.

Partiamo dallo splendore del Sentiero Burkhardsklamm. Aperto per la prima volta nel 1899, questo bellissimo sentiero panoramico subì i danni provocati dalla prima guerra mondiale, ma oggi è di nuovo percorribile. Si parte proprio dal Museo delle Miniere Ridanna-Monteneve di Masseria. Proseguendo lungo il sentiero, segnalato con il 9, si attraversano meravigliosi e fitti boschi di conifere, il cui profumo ci da una rigenerante sensazione di freschezza. Sullo sfondo tanti scorci paesaggistici da cui ammirare in tutto il loro fascino le maestose cime delle Alpi di Stubai.

Basta andare avanti un altro pó, ed ecco che adesso diventa chiaro anche il suono dell’acqua. Si tratta del fiume Ferner che, dopo averci accompagnato lungo il sentiero, si riversa imperterrito nella gola Burkhardt. Uno spettacolo vero. E lo è ancora di più quando arriva il momento di attraversare i ponti sospesi nel vuoto della cascata. Ora, come per magia, si ha la sublime impressione che tutto intorno a noi sia solo acqua.

Sono passati 45 minuti ormai dall’inizio di queste splendida escursione. Una volta attraversate le meravigliose cascate di Burkhardt arriviamo alla malga di Aglsboden. Da qui si raggiungono i rifugi di Vedretta Piana, Cima Libera, Vedretta Pendente e Gino Biasi al Bicchiere. Da questi posti immersi nella natura, l’angolazione visiva permette di osservare i grandi ghiacciai delle inconfondibili Alpi Breonie.

I percorsi ad alta quota a Racines non finiscono qui. Chi vuole infatti, può avventurarsi anche nelle escursioni classiche della zona. Un esempio è il sentiero che porta alle cascate Gilfenklamm a Stanghe, all’ingresso della Valle di Racines. Un altro percorso suggestivo è invece il Sentiero Europeo 2. Questo incredibile viaggio di 340 chilometri suddivise in 22 tappe, parte da Innsbruck, in Austria, attraversa la Valle Isarco e arriva fino a Feltre, in Veneto. Si tratta di una via importantissima, sia per il numero di percorsi presenti, ma anche e soprattutto perché funge da collegamento tra persone e culture diverse.

Cascate di Stanghe, Valle Isarco
Sentiero lungo le Cascate di Stanghe, Valle Isarco

Dove dormire a Racines? L’offerta di strutture ricettive eco-friendly in cui trascorrere la notte a Racines in  Valle Isarco è davvero interessante. Il nostro consiglio è il Rainer Hotel. Ideale per rilassarsi, lontano dallo stress della città, questo fantastico eco-hotel tutto naturale offre ai propri ospiti splendide camere in legno di larice e cirmolo, menù a base di prodotti locali, e una splendida area benessere con piscina e sauna esterna. Qui, natura e sostenibilità sono due i valori di cui non si vuole fare a meno.

Pubblicato da EcoBnb

"Chi vuole viaggiare felice deve viaggiare leggero", scriveva Antoine de Saint-Exupery. Amiamo viaggiare in modo sostenibile, riducendo al minimo la nostra impronta sul pianeta terra. Ogni volta che possiamo scegliamo il treno, la bicicletta, il viaggio a piedi... perché quello che conta non è la meta ma il modo in cui ci mettiamo in cammino.

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